(Articolo pubblicato originariamente su Bluerating)

Anno in trincea

Il 24 febbraio del 2023 sarà il giorno di un anniversario che nessuno vuole celebrare. Esattamente un anno prima, mentre il terrore soffiava sulle carcasse dei bus in fiamme tra Charkiv e Kiev, 160 missili balistici lanciati nella sola giornata di giovedì sancivano l’inizio della guerra russa in Ucraina, il più grande evento bellico in Europa dai tempi della Seconda guerra mondiale.
Un anno che ha stravolto le nostre certezze borghesi; chiusa l’antipolitica in un cassetto di casa, ci ha lasciati alla finestra a osservare un cielo dalle tinte plumbee, colori visti solo sui libri di storia. L’emotività ha travolto anche i mercati, affossando a colpi di incertezza i listini più accreditati. I risparmiatori e gli investitori hanno vissuto nella paura, quella vera; se a questo scenario aggiungiamo anche l’esplosione dell’inflazione e il peso economico di una energia alle stelle, forse mai come in questi ultimi dodici mesi per i consulenti finanziari è stato difficile gestire i propri clienti.

L’intervista di Bluerating a Giuseppe De Simone, Consulente Finanziario di Copernico SIM.

Come ha reagito la sua clientela allo scoppio del conflitto in Ucraina? E lei?

Ritengo che il conflitto e le conseguenze dello stesso, abbiano provocato in tutti noi tensione e timore. È capitato ad ognuno di noi di immedesimarsi nelle vite di chi vive il conflitto in prima persona, la paura di perdere tutto, di perdere gli affetti, di perdere i sacrifici di una vita. Inevitabilmente questo influisce negativamente sulla visione del futuro e sulle scelte economiche e finanziare di ognuno di noi.

Come ha deciso di rapportarsi con gli inevitabili timori della clientela durante questo anno complicato? Ricorda qualche episodio significativo in particolare?

Il ruolo del consulente finanziario è quello di essere sempre presente per i clienti, per tenere basso l’entusiasmo quando i mercati sono in crescita e quello di sostenerli, quando i crolli del mercato li spaventano. La strategia è quella di avere sempre chiaro l’obiettivo condiviso, definire l’orizzonte temporale in linea con le esigenze del cliente e operare una manutenzione del portafoglio, adattandolo il più possibile al contesto macroeconomico in
essere. I miei clienti hanno dimostrato di avere fiducia nel mio operato in condivisione con i loro obiettivi e ho potuto constatarlo nel momento in cui siamo riusciti a gestire un periodo complicato senza farci tradire dall’emotività, non compiendo scelte affrettate dettate dal panico, come potrebbe essere un disinvestimento del proprio capitale investito.

Tra inflazione, energia alle stelle e timori geopolitici, quali sono stati a suo avviso gli elementi più difficili da gestire e perché?

Gli elementi più difficili da gestire sono stati sicuramente quelli le cui ripercussioni pesano nella quotidianità di ognuno di noi. L’aumento del costo dell’energia ha impattato negativamente e inevitabilmente su privati e famiglie, oltre che su imprese, che in risposta hanno dovuto riorganizzare i propri modelli di business. L’elemento più difficile da gestire è stata l’inflazione, che, come conseguenza, ha portato le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse, facendo si, che, anche gli asset più prudenti del portafoglio, come le obbligazioni, registrassero performance negative. L’aspetto unico del 2022 (e anche dell’anno precedente) è che le azioni e le obbligazioni si sono mosse in tandem, ovvero hanno registrato performance parallele.

Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo citato, il mondo delle reti italiane è ancora una volta riuscito a ottenere ottimi dati di raccolta nel 2022. Quali sono stati a suo giudizio gli elementi chiave di questo ennesimo successo per i consulenti finanziari?

Il 2022 ci ha insegnato molto, sia a livello tecnico e razionale che emotivo e personale. Testa e cuore, spesso, contrastano tra loro e il giusto equilibrio tra queste forze sta quasi sempre nel mezzo.  Bisogna ricordare e ricordarsi che i ribassi generano opportunità per chi ha una strategia di lungo periodo. La chiave rimane sempre avere la capacità di guardare oltre, di vedere anche quel lato della medaglia che, seppur tra le difficoltà, porta con sé innovazione, crescita e, auspicabilmente, un futuro migliore.