Mi sono laureato in Finanza Quantitativa all’Università di Verona con una tesi dal titolo “Il consulente finanziario tra Socrate e Platone”, sintesi di un percorso che unisce studi tecnici a una profonda passione umanistica.
La consulenza finanziaria significa per me onorare le intenzioni profonde di chi mi affida il frutto della fatica, affinché diventi il seme dei desideri.
Ritengo la dignità del disegno — cioè il prendersi cura della progettualità di vita altrui — l’unico modo serio di intendere questa professione: altre forme non mi sono solo incompatibili, ma proprio inconcepibili.
Durante il tirocinio curricolare nell’Ufficio Studi di Copernico, ho trovato proprio questo: un modello libero da conflitti d’interesse, fondato sulla tecnica e sull’ingegno, ma soprattutto su empatia e umanità.
Ho dunque scelto Copernico perché mi permette di lavorare secondo i miei ideali di vita: la libertà non come orpello retorico, ma come prassi quotidiana, che porta con sé il coraggio di scegliere — perché la libertà, senza responsabilità, è solo un’illusione estetica.